Diari e racconti…

Il sito istinti.info è nato con l’ambizioso obiettivo di pubblicare racconti erotici inviati dai lettori. Essendo un mio vecchio progetto sono libero di parlarne male e dichiarare pubblicamente che, per il suo scopo iniziale, è stato un fallimento totale. La partecipazione è stata scarsa, per non dire nulla, ed è giusto che sia così: il progetto non aveva nessuna delle caratteristiche necessarie per avere successo, a partire dall’impostazione grafica tutt’altro che accattivante (per non dire deprimente).

Ad anni di distanza la grafica non è migliorata molto, è cambiato invece lo scopo del sito che è quello di pubblicare e far conoscere letteratura erotica ma senza il contributo dei lettori. Avete presente la storia della volpe e dell’uva? Ecco, questo è un esempio perfetto: siccome i lettori non arrivavano ho iniziato a pubblicare racconti erotici a puntate, in particolare alcuni classici dell’erotismo i cui diritti d’autore sono scaduti e possono essere pubblicati ovunque e da chiunque.

Questa operazione ha permesso comunque di ottenere risultati utili, per esempio far conoscere il lato più erotico e sensuale di alcuni autori che studiamo a scuola ma di cui non ci viene mai presentato il lato più… pruriginoso. Basta fare l’esempio di Boccaccio, tutti abbiamo sentito parlare del Decamerone e quelli dotati di memoria particolarmente buona ricordano uno, forse due racconti, sempre gli stessi. Quanti possono dire di avere realmente letto quelli con contenuto più erotico? Vi posso assicurare che ce ne sono tanti e che sono anche piuttosto spinti, soprattutto in considerazione dell’epoca in cui sono stati scritti.

Lo stesso vale per la letture straniera e in questo caso l’aggettivo “straniera” è riferito anche ad autori classici, quelli che scrivevano in greco e in latino. Catullo, tanto per fare un altro esempio, è l’autore del dolor ipsum, in testo che viene usato come tappabuchi nei siti in costruzione. Sono pronto a scommettere che pochi di voi conoscono il testo completo e quindi quasi tutti ignorano il profondo significato di una delle più belle poesie d’amore di sempre.

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